Il viaggio di Colombo

Transito tra l'immaginario e il quotidiano.


Il viaggio è sempre autour de ma chambre, è un’esplorazione di sé e del proprio senso degli spazi e delle cose del mondo a partire dalla misura del proprio sguardo.
Marco Lombardo misura gli spazi che osserva cercando sponde negli oggetti, come si fa in pittura con i pieni per descrivere i vuoti più significativi, con le ombre che permettono alla luce di mostrarsi in una forma. Chi è che viaggia nei viaggi di Marco Lombardo? Colombo è un alter ego, una figura doppia che anticipa l’artista nell’esplorazione.
L’America è in ogni scatto. È il sogno della scoperta e lo stupore delle simmetrie inattese, delle composizioni e delle tracce.
L’artista che ha prodotto le immagini di questo ciclo è un onesto viaggiatore. Gentile e attento. I suoi toni sono semplici e puliti. Il nitore delle campiture però non è superficiale. C’è una densità come di un suono diffuso nella mente. Sono colori come pensieri e linee come una grammatica senza esitazioni. Marco Lombardo osserva e la sua mente traduce nella lingua da esploratore di Colombo.

(Silvia Petronici)
  • Folio

    Corte, 2014

  • Folio

    Bonifacio, 2014

  • Folio

    Cortona, 2014

  • Folio

    Bologna, 2014

  • Folio

    Arma di Taggia, 2015

  • Folio

    Arma di Taggia, 2015

  • Folio

    Arma di Taggia, 2015

  • Folio

    Arma di Taggia, 2015

  • Folio

    Ceglie Messapica, 2014

  • Bonifacio, 2014

  • Polignano a Mare, 2014

  • Ostuni, 2014

  • Ostuni, 2014

  • Cortona, 2014

  • Campotto, 2010

  • Ajaccio, 2014

  • Polignano a Mare, 2014

INTERVISTA DI ALDO MINELLI

Incontro l'amico Marco presso il suo studio nella periferia bolognese, un vecchio capannone che oggi è tornato a nuova vita grazie alla sua passione.

ALDO: Marco, chi è il Colombo di questo viaggio?
MARCO: E' un personaggio a me molto vicino, una sorta di alter ego,col quale mi sono trovato a condividere alcune esperienze avventurose negli ultimi dieci dodici anni. E' il momento di dargli lo spazio che merita,di rendergli ciò che mi ha donato.

ALDO: Lo possiamo vedere ritratto nei tuoi scatti?
MARCO: Per ora non compare, ma è sempre presente quando lavoro.
Diciamo che è l'anima di molte mie fotografie, ciò che vedete è anche per merito suo,spesso io sono solo l'esecutore.
E' un legame molto forte,
C'è una grande simbiosi, la gente ci confonde.

ALDO: E questo viaggio? Cosa vuoi raccontare?
MARCO: Vorrei dire a chi si soffermerà ad osservare una mia foto che il viaggio è "sempre", ogni immagine ed istante del nostro giorno costruiscono il viaggio, un luogo (per me non esistono luoghi "brutti"), un gesto, un particolare che sembra essere li per caso, una condizione atmosferica, un edificio, un incontro. Ogni evento del quotidiano è un ponte verso l'immaginario, sta a noi vedere quel ponte e, magari, percorrerlo.
I luoghi che compongono questo viaggio sono ovunque,dietro casa,sulla strada per raggiungere un parente,per andare al lavoro;non è un viaggio che faccio per documentare,il viaggio è per trovare "il ponte".

ALDO: Affascinante. Perché la fotografia?
MARCO: Perché non sono bravo coi pennelli...Nessun altro mezzo mi consente di fermare "quell'immagine", in un attimo. In un attimo per un attimo e per sempre.


Aldo MinelliGiornalista, critico d'arte, avventuriero